Il vino Chianti è uno dei tesori dell’enologia italiana – un po’ come lo Champagne lo è di quella francese – e vanta estimatori in tutto il mondo. Questo classico della viticoltura italiana nasce sulle colline toscane e, come detto, è considerato a pieno titolo tra i vini più iconici e distintivi d’Italia.
Vino rosso dal colore intenso e dal carattere deciso, il Chianti è il frutto della dedizione e della cura con cui vengono trattati i vigneti che sorgono in un territorio molto esteso che comprende varie province della regione. Nello specifico, il Chianti viene prodotto secondo un preciso disciplinare ed è tutelato dalle denominazioni di origine controllata (DOC) e di origine controllata e garantita (DOCG).
Il vitigno prevalente da cui si ricava il Chianti è il Sangiovese, usato almeno all’80%. La quota restante è costituita da altri vitigni a bacca rossa, perlopiù appartenenti a varietà tipiche della zona. Questo insieme di uve conferisce al vino il suo gusto inconfondibile e il suo carattere strutturato così amato.
Per riuscire ad apprezzare al meglio un vino unico e importante come il Chianti, è bene conoscere le regole da seguire per servirlo al meglio e per conservarlo in modo da preservarne le caratteristiche distintive. Questa nostra guida alla degustazione e alla conservazione del Chianti ti spiegherà come fare.
Come servire il Chianti?
Servire il Chianti nel modo corretto è essenziale, per apprezzarne appieno le qualità e per offrire agli ospiti una degustazione indimenticabile. Gli errori tipici che si commettono quando si serve il Chianti sono legati alla temperatura di servizio e alla scelta del bicchiere, che spesso è sbagliata.
Per poter cogliere tutte le sfumature aromatiche e di gusto del vino, è necessario portare la bottiglia a una temperatura di 16-18 gradi. Per le versioni del Chianti più invecchiate, si può anche arrivare fino ai 20 gradi centigradi.
Quando si ha intenzione di gustare un buon Chianti, è quindi opportuno tirare fuori la bottiglia dalla cantinetta con qualche ora di anticipo, anche il giorno prima. In questo modo, si dà al vino il tempo di arrivare alla temperatura di servizio ideale e si fa sì che questo prodotto di alto pregio sia pronto da gustare al meglio.
Quando è giunto il momento di servire il Chianti, la corretta apertura della bottiglia è importante per permettere al vino di “respirare” e ossigenarsi. La procedura di apertura corretta richiede di rimuovere la capsula dalla parte superiore del collo della bottiglia e di utilizzare un cavatappi di buona qualità per evitare di danneggiare il tappo.
Se il vino è giovane, potrebbe essere necessario travasare il Chianti in una caraffa, consentendo una maggiore ossigenazione e permettendo ai sapori di svilupparsi pienamente.
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Quale bicchiere scegliere per servire il Chianti?
Come sanno tutti gli appassionati del mondo del vino, la scelta dei bicchieri gioca un ruolo fondamentale nell’esperienza di degustazione.
In particolare, quando si assapora il Chianti, è necessario servirsi di bicchieri da rosso standard, caratterizzati da una forma ampia e arrotondata. Calici con forma a tulipano e Ballon sono le opzioni migliori, perché la loro ampiezza permette al vino di respirare e di ossigenarsi, facilitando l’espressione degli aromi.
Una volta versato nel calice, il vino andrebbe agitato leggermente, per poterne apprezzare tutti i sentori. Solo dopo averlo avvicinato al naso, si può assaporare il gusto deciso del vino, facendo dei piccoli sorsi.
Come gustare il Chianti?
Durante la degustazione del Chianti, si riescono ad esplorare a fondo le complesse sfumature di questo vino pregiato. Prima di passare all’assaggio, vale però la pena analizzare dal punto di vista visivo questo vino straordinario.
Nel bicchiere, è possibile apprezzare il colore rosso rubino e molto brillante del vino, che va via via schiarendosi con il passare degli anni.
Il bouquet di aromi fruttati e speziati si sposa alla perfezione con piatti a base di carne e di selvaggina, ma anche con pietanze a base di tartufo o con formaggi stagionati.
Le sensazioni percepite durante la degustazione del vino variano molto a seconda che si tratti di un Chianti giovane o più invecchiato. In base alla durata del periodo di invecchiamento, si distingue tra Chianti Classico Annata, con un periodo di invecchiamento di almeno 12 mesi, Chianti Classico Riserva, invecchiato per almeno 24 mesi, e Chianti Classico Gran Riserva, invecchiato per più di 30 mesi. In queste versioni, oltre al colore, a variare sono anche le sfumature aromatiche e il gusto del vino, che si fa più deciso e tannico man mano che passano i mesi.
Come conservare il Chianti?
La corretta conservazione del Chianti è essenziale per preservarne le sue caratteristiche e per garantire una maturazione equilibrata nel tempo. La temperatura è uno degli aspetti più critici: per conservare tutti i suoi aromi distintivi, il Chianti dovrebbe essere conservato in un luogo fresco e a temperatura costante. È altrettanto importante tenere il vino lontano da sbalzi termici e mantenere l’umidità altrettanto costante.
Per chi ama il vino la soluzione migliore è dotarsi di una cantinetta vino che sia climatizzata. Impostando la temperatura attorno ai 12-15 gradi e sistemando le bottiglie di Chianti in posizione orizzontale, il vino invecchia nelle condizioni che sono ottimali per la sua perfetta conservazione.
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