Qualche fatto storico sul vino e la sua genesi.
“Il vino è la luce del sole tenuta insieme dall’acqua” Galileo Galilei (1564 – 1642).
Pensando a come approcciare l’aspetto storico della nascita e della conservazione del vino, la prima sensazione è quella di venire sovrastati da un mondo immenso ed infinito, tanto è il materiale a disposizione. Perché sapevi che la storia del vino comincia prima di quella dell’uomo?
Non abbiamo la pretesa di sviscerare l’argomento ed essere esaustivi, ma di darti i fatti salienti, le notizie interessanti e di ricostruirne la storia a spizzichi e bocconi.
Ti sembrerà difficile da credere ma le prime tracce dell’esistenza della vite sono state rinvenute circa 140 milioni di anni fa nelle regioni dell’Asia Meridionale.
Sopravvissuta a tutte le glaciazioni, più forte dei dinosauri, la vitis vinifera ha continuato a crescere e a dar frutto arrivando fino a noi.
C’è un altro fatto alquanto singolare che dovrebbe sorprenderci, e cioè il fatto che il vino sembra essere nato… in terra mussulmana! Coincidenze. Sembra infatti che le prime tracce di semi coltivati risalgano a circa 8000 anni fa e furono trovate in Asia, nelle zone che corrispondono all’odierna Turchia nord orientale e nelle zone caucasiche a sud di Tbilisi, in Georgia.
Con tecniche molto rudimentali l’uva veniva pigiata dentro a buche scavate nel terreno e, in alcune località del Caucaso, la tradizione si è protratta a fino al secolo scorso.
Ma com’è nato il vino? Gli storici ci dicono che un prodotto così delicato, armonioso e complesso sia nato per caso, probabilmente raccogliendo l’uva selvatica in bisacce gli acini sottostanti venivano spremuti accidentalmente lasciando fuoriuscire un liquido zuccherino e dolce che però durava pochi giorni, prima di trasformarsi in un imbevibile aceto (più adatto a conservare le carni e a curare le infezioni).
Da allora di strada ne è stata fatta, passando a coltivazioni sempre più estese e ad un consumo sempre più comune. Ma come veniva conservato il vino? Inizialmente si presume in otri o ciotole da cui veniva consumato al momento.
Bisogna arrivare ai Fenici, ….poi agli Egizi, ai Greci e ai Romani perché venisse conservato in anfore e giare di terracotta o di metallo che servivano anche per il trasporto e che furono di larghissimo utilizzo.
Ma fu grazie agli antichi romani che il vino arrivò nelle regioni del Nord e trovò il suo contenitore ideale: la botte.
Usata in Gallia ed in Britannia da centinaia di anni per contenere probabilmente birra, era molto usata data la vastità delle foreste e l’abbondanza di legno. Il legno si rivelò il materiale ideale per la conservazione del vino, poiché offriva maggior protezione ed uno scambio ottimale di ossigeno con l’esterno!
(Anche se sembra che già gli Etruschi, grandi intenditori e coltivatori usassero dei contenitori di legno per conservarlo). Per ora ci fermiamo qui, sperando di non averti annoiato anzi, sollecitandoti a commentare ed arricchire i contenuti con notizie interessanti che ci fa piacere condividere.