Il Rosso di Montalcino è spesso considerato come una valida alternativa al più celebre e più conosciuto Brunello di Montalcino. In effetti, i punti in comune tra questi due prodotti enologici sono assai numerosi, ma sono le differenze che permettono di distinguere tra queste due eccellenze della produzione vitivinicola toscana.
Partendo dalle analogie tra Rosso di Montalcino e Brunello, bisogna sottolineare come entrambi i vini siano ottenuti dallo stesso vitigno, il Sangiovese, che è coltivato nella stessa zona di produzione, a Montalcino, in provincia di Siena.
A fare la differenza tra il Rosso e il Brunello di Montalcino sono la durata dell’invecchiamento e l’età delle viti utilizzate. Il Rosso di Montalcino è un vino giovane, ottenuto da vigneti impiantati da pochi anni e invecchiato per poco tempo. Il disciplinare che fissa le regole da seguire per l’ottenimento della denominazione di origine controllata parla di un invecchiamento minimo di un anno, con un passaggio in botti di legno della durata di almeno sei mesi.
Il “fratello maggiore”, cioè il Brunello di Montalcino, ha invece un invecchiamento più lungo: si parla di almeno due anni, con quattro mesi di affinamento in bottiglia. Ciò, insieme all’utilizzo di frutti di viti maggiormente radicate nel terreno, permette di ottenere un vino più corposo e ricercato.
Il Rosso di Montalcino è dunque un vino più delicato e più fresco, che è perfetto per essere gustato a poca distanza dalla vendemmia e, quindi, un po’ più versatile.
Qual è l’aspetto e qual è il gusto del Rosso di Montalcino?
Il Rosso di Montalcino è un vino che conquista gli appassionati sia grazie al suo aspetto sia grazie alla sua personalità. Come mai? L’uso di uve giovani e l’invecchiamento breve danno al vino una tonalità rubino brillante e limpida. Al naso, il vino rivela degli aromi fruttati e floreali e regala una piacevole sensazione di freschezza.
Al primo sorso, emergono le sue caratteristiche distintive: si tratta di un vino sapido, caldo e secco, con una piacevole nota tannica, che dona struttura e persistenza al gusto. Questa combinazione di elementi lo rende un prodotto elegante ed equilibrato, che è capace di adattarsi a una vasta gamma di piatti.
Nello specifico, il Rosso di Montalcino è molto versatile e può essere proposto in abbinamento sia con i piatti che sono tipici della cucina tradizionale toscana sia con i piatti più audaci e con quelli internazionali. Il gusto deciso e secco di questo prodotto enologico funziona molto bene, ad esempio, insieme ad arrosti di carne o a bolliti, ma anche in combinazione con i formaggi stagionati e con i piatti a base di tartufo.
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Come servire il Rosso di Montalcino?
Servire il Rosso di Montalcino in modo adeguato è fondamentale per far sì che i commensali apprezzino appieno le sue sfumature e le sue complessità, e che le qualità del vino vengano preservate.
Per una buona degustazione, è bene partire dalla scelta del bicchiere giusto. Per gustare al meglio il vino protagonista del nostro articolo, è consigliabile optare per un bicchiere da vino rosso con una forma ampia e con un’apertura leggermente stretta verso l’alto. Un bicchiere tipo baloon, ad esempio, è ottimo per permettere al vino di esprimere appieno tutti i suoi profumi e tutta la sua struttura.
Per apprezzare al meglio il vino, è importante anche controllare che la temperatura di servizio sia quella più adeguata. Per il Rosso di Montalcino, la temperatura ideale è intorno ai 18-20 gradi Celsius. L’ideale sarebbe tirare fuori la bottiglia dalla cantinetta il giorno prima del servizio e aprirla almeno un’ora prima della degustazione.
Un ulteriore consiglio: se si vuole dare al vino il tempo di esprimere tutti i suoi aromi, si può fare un passaggio nel decanter per almeno 30 minuti prima del servizio.
Come conservare il Rosso di Montalcino?
La corretta conservazione del Rosso di Montalcino è cruciale per preservarne la qualità e per permettere che il vino riesca a esprimere al massimo il suo bouquet aromatico.
Come tutti i vini importanti, anche questo prodotto vitivinicolo andrebbe conservato in un luogo buio e fresco, con una temperatura costante intorno ai 12-16 gradi centigradi. Inoltre, è fondamentale evitare gli sbalzi di temperatura eccessivi e l’esposizione diretta alla luce, poiché potrebbero danneggiare il vino a lungo andare. Oltre a ciò, le bottiglie dovrebbero essere esposte a un’umidità anch’essa costante, in particolare intorno al 70-75%. Questo per evitare che il tappo si asciughi o che si formino delle muffe. Infine, è consigliabile mantenere le bottiglie stesse in posizione orizzontale, in modo che l’umidità del vino mantenga umido anche il tappo, così da evitare il pericolo che si vengano a creare delle infiltrazioni d’aria.
Gli amanti del vino che desiderano conservare al meglio la loro collezione di bottiglie dovrebbero considerare l’acquisto di una cantinetta domestica. Tra tutti i modelli possibili, una cantinetta di design offre numerosi vantaggi. In effetti, questi elettrodomestici non solo permettono di conservare i propri vini alla temperatura e al tasso di umidità ideali, ma offrono anche un’estetica elegante, che si integra perfettamente negli ambienti di casa. E ciò vale sia per le stanze arredate in stile classico che per quelle arredate in stile moderno.
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