L’Amarone della Valpolicella è un vino rosso pregiato e distintivo – come per esempio il Barolo, che viene ammirato per la sua complessità e per la profondità di sapore. La sua fama si estende anche fuori dai confini nazionali italiani.
Questo vino è il fiore all’occhiello della produzione enologica della Valpolicella, una regione collinare situata nel nord-est dell’Italia, che si estende tra 19 comuni nella provincia di Verona. La coltivazione delle uve avviene in vigneti impiantati su terreni variegati, che sono caratterizzati da una combinazione di suoli calcarei, argillosi e di ghiaia. Il che conferisce al vino una ricchezza di caratteristiche uniche.
L’Amarone viene ottenuto con una lavorazione artigianale e laboriosa, distinta in diverse fasi. Per ottenere questo vino così particolare, si utilizzano principalmente tre varietà di uva: la Corvina, la Rondinella e la Molinara. Il primo vitigno costituisce fino al 95% delle uve utilizzate in totale. In alternativa, si possono usare uve di tipo Corvinone, accompagnate da percentuali inferiori di altre uve.
Per ottenere l’Amarone, dopo la vendemmia le uve vengono fatte appassire per qualche mese in locali ben ventilati, in modo da concentrarne i sapori e gli zuccheri. Successivamente, vengono pressate e fatte fermentare. Grazie a questo processo di appassimento e fermentazione, l’Amarone acquisisce un profilo aromatico intenso, caratterizzato dalla presenza di note di frutta matura, spezie, cioccolato e, talvolta, sentori leggeri di erbe.
Come servire l’Amarone?
Per godere appieno dell’Amarone della Valpolicella, è importante seguire alcune linee guida per il suo servizio. Prima di tutto, è consigliabile tirare fuori la bottiglia almeno un’ora prima di degustare il vino, in modo che possa respirare e sviluppare i suoi aromi complessi. Questo permette ai profumi di fiorire e ai sapori di aprirsi pienamente.
Per quanto riguarda la temperatura di servizio, l’Amarone va servito leggermente più fresco rispetto ai vini rossi tradizionali. Una temperatura ideale si aggira intorno ai 16-18° C.
Quanto al bicchiere, è consigliabile usare un calice ampio. Un bicchiere di questo tipo consente infatti al vino di sprigionare al meglio il suo bouquet aromatico, così da consentire all’appassionato di apprezzare appieno il corpo e la struttura dell’Amarone.
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Come gustare l’Amarone?
Gustare l’Amarone della Valpolicella richiede un approccio attento. Solo così si può cogliere la complessità e la ricchezza di questo vino straordinario. Dopo aver versato il vino nel bicchiere, è consigliabile evitare di agitarlo vigorosamente, ma piuttosto di ruotare leggermente il bicchiere, per osservarne le lacrime e la viscosità.
Portando il bicchiere al naso, si può esplorare il bouquet olfattivo di questo principe tra i vini rossi. Questo vino esprime un ricco insieme di aromi: da quelli dominanti dell’amarena, dei mirtilli e della frutta matura, fino ad arrivare ai profumi speziati della vaniglia e della cannella, che sono spesso accompagnati da sfumature di cacao o di tabacco.
Per quanto riguarda gli abbinamenti culinari, l’Amarone si sposa magnificamente con i piatti ricchi e saporiti. Carni rosse, arrosti, cacciagione e formaggi stagionati sono scelte eccellenti, in quanto l’acidità del vino contrasta bene con la robustezza di tali sapori. Abbinamenti piuttosto classici sono quelli con le pietanze tipiche della cucina veneta, come il brasato o la pastissada de caval.
Come conservare l’Amarone?
La conservazione adeguata dell’Amarone della Valpolicella è fondamentale per preservare la sua qualità e per permettere ai profumi e ai sapori di evolvere nel modo giusto, nel corso del tempo.
Per garantire un invecchiamento ottimale del vino, è dunque essenziale creare un ambiente idoneo. La temperatura ideale di conservazione dell’Amarone si attesta tra i 12° C e i 16° C: temperature troppo elevate sono invece da evitare, perché accelerano l’invecchiamento e compromettono gli aromi. D’altro canto, temperature più basse rischiano di accentuare il gusto dei tannini al momento dell’assaggio.
Anche l’umidità del luogo in cui si conserva il vino va tenuta sotto controllo. La percentuale di umidità ideale è intorno al 70-75%. In questo modo, si riesce a evitare che i tappi delle bottiglie di Amarone si asciughino eccessivamente, e si previene l’ossidazione indesiderata.
Un altro elemento a cui prestare attenzione è la luce diretta del sole. Usare bottiglie in vetro scuro non basta ed è necessario riparare l’Amarone dai raggi solari anche durante i mesi o gli anni di conservazione domestica. In particolare, la luce del sole è uno dei massimi nemici del vino, perché può danneggiarne il gusto e comprometterne l’invecchiamento.
Infine, bisogna evitare che le bottiglie vengano a trovarsi in un luogo in cui sono presenti spostamenti e vibrazioni. I colpi e i movimenti subiti dalle bottiglie possono infatti perturbare il processo di invecchiamento del vino, peggiorandone addirittura la qualità.
Per conservare l’Amarone, la soluzione più efficace e immediata è dotarsi di una cantinetta per vini. Questo elettrodomestico di design è un’ottima soluzione per tenere sotto controllo tutti i parametri rilevanti, a partire dalla temperatura e dall’umidità.
In particolare, le cantinette di design di Datron non svolgono soltanto un’importante funzione pratica, ma diventano anche autentiche protagoniste dell’arredo domestico, andando a impreziosire l’interior design della cucina o della stanza nella quale si è deciso di conservare i propri vini preferiti.
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